Virgilio - Bucolica I: analisi logica, periodo, retorica e stile

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view post Posted on 4/4/2012, 18:36
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Bucoliche
Poemetto di 10 ecloghe, idillio, piccolo eidos. Intimismo, quotidianità, realismo dati da Teocrito all’idillio. Lo facevano anche Saffo e Mosco.Rispetto a Teocrito Virlio aggiunge la storia, politica e religiosità. I temi sono bucolici, campi dove pascolano buoi. Poesia bucolico-pastorale. IV profetizza ritorno età dell’oro, con il consolato di Pollione e nascita di un certo puer.

Analisi logica: lentus= predicativo del soggetto; erit ille mihi…= copula..deus è la parte nominale; aeger= predicativo del soggetto; spe= predicativo del soggetto; conixa= participio congiunto nominativo…capella; laeva fuisset= parte nominale + copula; tactas= participio congiunto accusativo; romam = predicativo dell’oggetto; stultus= predicativo del soggetto nominativo; similem= predicativo dell’oggetto (urbem); pastores= predicativo del soggetto; tanta fuit romam= tanta è la parte nominale, fuit copula; videndi= gerundio genitivo; quae sera= predicativo del soggetto, valore concessivo; candidor= predicativo del soggetto nominativo; tondenti= participio presente dativo; gravis dextra= predicativo del soggetto (dextra è soggetto).

Analisi periodo: v1-2 tityre tu fagi silvestrem..avena=princ v1 patulae..tegmine=part cong v3 nos..arva=princ v4 nos..fugimus=princ v6 o meliboee..fecit=princ v7 namque erit..deus=princ v7-8 illius..agnus=princ v9-10 ille quae vellem=princ v9 meas..boves=infinitiva v9 ut cernis=modale v9-10 et ipsum ludere=infinitiva v11 non..invideo=princ v11-12 undique..agris=relativa v12-13 en..ago=princ v13 hanc..duco=princ v14-15 hic..reliquit=princ v16-17 saepe..nobis praedicere quercus=infinitiva v16 si..laeva fuisset=ipotetica v17 de caelo tactas tactas(zeudma si)=ipotetica v17 memini=princ v18 sed..nobis=princ v18 qui sit=int indir v19-20 urbem meliboee..similem=princ v19 quam..romam=relativa v20-21 quo..fetus=relativa v22 sic..similem( zeudma noram)=princ v22-23 sic..noram=princ v23 sic..solebam=prin v24 verum..urbes=princ v25 quantum..cupressi=comparativa v26 et..vivendi?=int diretta v27-29 libertas respexit tamen=princ v27 quae..inertem=relativa v28 candidior..cadebat=temporale v28 tondeti=relativa v29 et..venit=princ v30 postquam..habet,galatea reliquit(zeudma postquam)= temporali v31-32 namque nec spes..erat=princ v31 fatebor enim=princ incidentale v31 dum..tenebat=temporale v32 nec cura peculi(zeudma erat)=princ v33 quamvis..saeptis=concessiva v34 pinguis..caseus urbi=concessiva v35 non..dextra redibat=princ

Anlisi retorica: Tityre=apostrofe; tityre tu patulae tegmine silvestrem tenui musam meditaris = allitterazione della m e della t; tu-nos-nos-tu =andamento chiastico, intreccio dei destini opposti di Titiro e Melibeo; silvestrem= anastrofe, inaugura il primo poema nel segno del distacco dalla terra e dai campi; avena= parola chiave, metafora del poema scritto con la penna; nos patriae..= plurale maiestatis + anafora; finis= arcaismo, sarebbe finES; patriae finis-dulcia arva= endiadi; linquimus= zeugma, taglio, esproprio delle terre; patriae-patriam = poliptoto, la patria è cambiata; formosam amaryllida = metonimia, è il canto di Amarilli che è suonato; o meliboee= apostrofe; deus= parola chiave, Ottaviano gradiva essere chiamato così, e inoltre aveva promesso terre ecc.; deus= anafora; otia= metonimia; ille-illius= anafora e poliptoto, Ottaviano può cambiare forme, umano e divino; nostris ab ovili bus= anastrofe, con “ab” interposto; agnus imbuet= anastrofe; ille= anafora con quello di prima; calamo= sinonima di “avena”, rappresenta la penna di Virgilio; calamo agresti= metonimia, strumento dei pastori, vita dei campi; calamo agresti= iperbato, separazione; calamo agresti= metafora, si intende la poesia bucolica, delicata, idillica, ma in realtà è uno strumento musicale; ludere quae vellem calamo permisit agresti= campo semantico del vitalismo panico, gioia di vivere nei campi; nobis= pluralia maiestatis; si mens non laeva fuisset= litote; de caelo tactas= metonimia (i fulmini del cielo); quercus= prosopopea, metonimia del male; iste deus= antonomasia di Ottaviano; tityre= apostrofe; meliboee= apostrofe; teneros-fetus= iperbato, separazione, spingono via le bestie, le pecore; noram= zeugma, è anche caduta una sillaba infatti era “noveram”, separazione dei beni, forma sincopata, fretta di scappare; alias urbes= iperbato, descrive la fuga di gente dalla pianura padana per gli espropri; inter-inter = anafora, la gloria si ripete; quantum-lenta-solent-inter= allitterazione della t; quantum= introduce la similitudine; viburna.cupressi= antitesi; inter-cupressi= iperbato; cupressi= metafora di roma; viburni= metafora delle altre città in generale; libertas= parola chiave della ecloga, garanzia della giustizia, concetto legato alla res publica, Titiro vede in Ottaviano l’uomo che può garantire la res publica; libertas= personificazione, prosopopea; respexit inertem-respexit tamen= chiasmo; candidor postquam= anastrofe, sconvolgimento; postquam-posquam= anafora; nos= plurale maiestatis; postquam nos= zeugma; amaryllis= metonimia-allegoria, roma garantisce la libertas; Galatea= ninfa che rappresenta l’allevamento stanziale; amarilli= ninfa dei boschi; Amarilli-Galatea= rappresentano la natura, tema fondamentale delle bucoliche e delle georgiche; Galatea-galatea= anafora; nec-nec = anafora di litote; libertatis= poliptoto della parola chiave, la libertà è la lex, ha molte forme, Ottaviano deve tenere a bada tutte le classi sociali, scrivere il poema non è tempo perso, bisogna capire che Ottaviano non poteva favorire UNA sola classe sociale,la libertà non è l’allevamento dei buoi; erat= zeugma; egire= verbo singolare, ma vi è pluralità, una specie di zeugma; caseus= metafora della letteratura di Virgilio, ringraziamento ad Ottaviano; non= doppia litote; dextra= metonimia della mano destra.

Stile bucolica
Il forte chiamo iniziale che coinvolge il nome Titiro ed i relativi pronomi definisce l’opposizione tra le sorti dei due amici. Le diverse condizioni vengono rimarcate per tutta l’ecloga, mediante l’utilizzo di verbi di stato quando si parla di Titiro, e verbi di moto per Melibeo. Questa differenza si accentua nella terza sequenza, in cui si profila l’esilio di Melibeo (“tua rura manebunt”, opposto a “ibimus e veniemus”). L’ecloga è, nel suo complesso, semplice ma sorvegliata: evita i toni bassi, e la suggestione che provoca nel lettore è affidata alla frequente aggettivazione, e a frequenti giochi fonici, spesso in funzione onomatopeica. Non manca, comunque, il tratto colloquiale: nello scambio dialogico compaiono, ma con misura, espressioni tipiche del parlato. Lo stile si innalza nella sequenza del deus pastorale, evocato sullo sfondo della città e designato attraverso il dimostrativo enfatico “ille” (vv. 7-9). Il motivo encomiastico porta con sé uno stile più elevato, sempre però mantenuto nell’ambito del registro bucolico, come nella similitudine ai vv. 24-25.
 
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bradpitto
view post Posted on 18/11/2017, 13:06




I verso dal 35 all' 83 non ci sono? Mi servirebbe l'analisi del periodo
 
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